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Pillole di biografie

Oggi offriamo ad amiche, colleghe e conoscenti impegnate nei servizi alla persona cinque nomi di donne.
Voci autorevoli nella possibilità di leggere la realtà con un approccio di genere, di rivisitare la storia e di comprendere più approfonditamente i fatti e la vita quotidiana, la nostra.
Se incontrate questi nomi fermatevi ad assaporarne le parole, approfittate dei loro punti di vista per riflettere, guardare e sentire la differenza tra la storia che ci raccontano e la storia che ci appartiene.
Che siano stralci, citazioni, parti tradotti o interi libri non importa…l’importante è che l’incontro vi rapisca!
Buona lettura.

Marcela Lagarde Antropologa e politica

“…. nelle ipotesi di Femminicidio concorrono, in maniera criminale, il silenzio, l’omissione, la negligenza e la collisione parziale o totale delle autorità incaricate di prevenire e sradicare questo fenomeno. Le condizioni per il Femminicidio si hanno quando lo Stato (o qualche sua istituzione) non da le sufficienti garanzie alle bambine e alle donne e non crea le condizioni di sicurezza che garantiscono le loro vite, nelle comunità, nelle case e negli ambiti lavorativi. A maggior ragione, quando le autorità non realizza con efficienza le sue funzioni. Quando lo Stato è una parte strutturale del problema per il suo segno patriarcale e per la preservazione di quest’ordine, il femminicidio è un crimine di Stato”.

Diana Russell Criminologa

A un anno dalla sua scomparsa un pensiero lo rivolgiamo a lei.

Un articolo da La Repubblica

Susana Chàvez Poeta e Attivista

Per prima gridò ‘Ni Una Menos’

Il 3 giugno le strade di Buenos Aires si sono riempite di una marea di donne argentine unite per protestare contro il patriarcato, il numero altissimo di femminicidi nel Paese e l’aborto ancora illegale. Il 3 giugno non è una data casuale: era l’anniversario del giorno in cui, nel 2015, è nato il collettivo femminista Ni Una Menos, che in questi anni non ha mai smesso di alzare la voce scendendo in piazza per chiedere che i diritti delle donne vengano rispettati. Se in tanti conoscono il collettivo, nato anche in Italia (Non Una di Meno), quasi nessuno conosce il nome di Susana Chávez, colei che ha inventato lo slogan Ni Una Menos, in inglese Not One Dead, per affermare che nessuna donna sarebbe più dovuta morire per mano di un uomo. E invece quello che non voleva sarebbe successo a nessun’altra è accaduto proprio a lei, Susana. Poetessa e attivista messicana, era nata a Juárez (la città più popolosa dello Stato di Chihuahua) nel 1974, e fu assassinata a 36 anni, nel 2011, quando quella frase da lei usata come protesta contro i femminicidi nella città di Juárez, città più violenta del Messico, diventò un simbolo di lotta femminista.

Patrizia Romito – Docente di Psicologia Università di Trieste

Per concludere una docente con un eloquio formidabile e la capacità di diffondere cultura pedagogica, approdi di psicologia ed insegnare la complessità con estrema chiarezza.
Un articolo di Patrizia Romito